Alla scoperta dei segreti di Bologna tra passeggiate lungo i portici, pasta fresca e piadine

Weekend a Bologna: alla scoperta dei segreti della città tra passeggiate lungo i portici, pasta fresca e piadine 

2 aprile 2021

Quando penso a Bologna la prima parola che mi viene in mente è gioventù. Città universitaria per eccellenza, piena di vita, di ragazzi con gli zaini e i libri sottobraccio, sede della più antica università del mondo occidentale, ricca di storia e cultura, di locali, vita notturna, entusiasmante, ebbra.

È una città da visitare, ma soprattutto da vivere, passeggiando lungo i portici, tra negozi, café e ristoranti, da gustare con gli occhi e con la bocca, grazie alle sue bellezze architettoniche e alla cucina corposa e succulenta.

Durante il mio primo soggiorno a Bologna, il proprietario del B&B in cui alloggiavo mi chiese se conoscessi i 7 segreti di Bologna, provvedendo ad elencarmeli dopo il mio cenno di diniego. Non potevo certo farmi scappare la possibilità di andare a caccia di questi Easter Egg che, oltretutto, cascavano proprio a fagiolo, in quanto toccavano le immancabili zone di Bologna che desideravo esplorare.

Portici

Cosa vedere a Bologna in 2 giorni

La finestrella di Via Piella

Paragonare Bologna a una “piccola Venezia” è forse azzardato, ma è indubbio che fino al XX secolo Bologna fosse attraversata da una rete di veri e propri canali utilizzati come mezzo di trasporto dai mercanti della città. Molte di queste vie d'acqua oggi non ci sono più ma, arrivando in centro città dalla stazione dei treni, lungo via Piella, appena attraversato il Torresotto di Porta Govese, si potrà notare una piccola finestrella incastonata all’interno di un muro. Aprendola si avrà una vista su uno dei canali “nascosti” che attraversano la città.

La Fontana del Nettuno

Nel centro nevralgico di Bologna troviamo la Piazza del Nettuno, al cui centro spicca l’omonima fontana con la statua del dio greco a farla da padrone, creazione del Giambologna. Allontanandovi dalla statua e posizionandovi sulle scalinate della Biblioteca Salaborsa, sarete vittime un effetto ottico per cui l’indice della mano sinistra del Nettuno vi apparirà come un fallo in erezione. Non abbiamo prove del fatto che questo sia effettivamente uno scherzo escogitato dall’autore per goliardia o se si tratti di una semplice fatalità, sicuramente è una curiosità divertente che vi terrà impegnati per qualche minuto.

Finestrella di Via Piella
Finestrella di Via Piella
La Fontana del Nettuno
La Fontana del Nettuno

Il telefono senza fili sotto il voltone di Palazzo del Podestà

Avvicinandovi a questa volta affrescata, noterete delle persone con il viso rivolto verso il muro agli angoli opposti del voltone. Nei momenti di maggiore tranquillità è infatti possibile sentire con estrema chiarezza le parole pronunciate dalla persone nell'angolo opposto della volta. Questo prodigio della tecnica venne creato per permettere ai frati di confessare i lebbrosi senza rischiare il contatto diretto.

“Panis vita, canabis protectio, vinum laetitia”

All’angolo tra via Indipendenza e via Rizzoli, sotto Torre Scarpi, alzando lo sguardo, troverete la scritta: “Panis vita, canabis protectio, vinum laetitia”, ovvero: “Il pane è vita, il vino è allegria, la cannabis è protezione”. Secondo alcuni si tratta di un’ode agli effetti curativi della canapa, in realtà si riferisce al commercio di questa pianta che portava grandi ricchezze alla città, da lì il detto che la canapa fornisca protezione. 

"Canabis protectio"
"Canabis protectio"

Le Due Torri: Garisendi e degli Asinelli

Più iconiche delle torri del Signore degli Anelli (scherzo, non me ne vogliano gli appassionati della cui compagine io stessa faccio parte), le torri sono il simbolo per antonomasia della città emiliana.
Bologna un tempo contava fino a 100 torri, di cui ne sono sopravvissute 22. La Torre degli Asinelli non solo è la torre pendente più alta d’Italia, ma si dice che al suo interno sia custodito il cosiddetto “vaso rotto”, simbolo delll’abilità di Bologna nella risoluzione dei problemi.
Salite sulle cima per ammirare la vista della città dall’altro, ma se siete studenti scaramantici fate attenzione, si dice che chi sale sulla torre non si laurei.

Le Due Torri: Garisendi e degli Asinelli
Le Due Torri: Garisendi e degli Asinelli

Le tre frecce all’ingresso di Corte Isolani

Questo è forse il segreto che più assomiglia a una caccia al tesoro e che vi procurerà un potente torcicollo. All’ingresso di Corte Isolani, alzate gli occhi e divertitevi a cercare le tre frecce conficcate nel legno delle travi del portico. La leggenda narra che dei briganti intenzionati a colpire a morte un nobiluomo bolognese, vennero distratti da una bella fanciulla che stava nuda alla finestra, sbagliando mira e che da allora le frecce siano rimaste conficcate nel luogo del misfatto.

Bologna la Dotta

Bologna è la città universitaria per antonomasia. All’interno di Palazzo Poggi, sede dell’Alma Mater Studiorum, si trova una cattedra universitaria sulla quale è incisa la frase latina Panum Resis, a indicare come la conoscenza sia alla base di ogni cosa.

I segreti canonici sono finiti, ma non le curiosità e i luoghi da esplorare che rendono Bologna una città così affascinante.

Basilica di San Petronio 

Nonostante sia rimasta incompiuta, la chiesa di San Petronio è la chiesa più grande di Bologna, nonché la chiesa gotica costruita con mattoni più grande del mondo. Costruita nel XIV secolo e dedicata a San Petronio, patrono della città, contiene al suo interno una cappella con degli affreschi inquietanti e meravigliosi che mi hanno lasciata a bocca aperta. Unico spazio a pagamento, potrete ammirare la Cappella dei Re Magi, già Bolognini, la cui peculiarità si riscontra nella rappresentazione dell’Inferno di Dante. Questo affresco mostra i peccatori vittime delle peggiori torture: i lussuriosi infilzati su uno spiedo, gli invidiosi bersagliati da una salva di frecce, gli avari costretti ad ingoiare, con la testa al rovescio, una colata di oro fuso. Una scena da incubo, ricca di particolari che vi terranno ammaliati per diversi minuti. Poco distante da Lucifero, impegnato a divorare le anime dei peccatori, vedrete una figura con accanto la scritta Mohamed: si tratta quindi di una vera e propria raffigurazione del profeta Maometto all’Inferno. Questa rappresentazione unica nel suo genere, è stata oggetto di minacce da parte di gruppi islamici estremisti che vorrebbero vendicare l’insulto al proprio Profeta. Non per nulla, la Basilica è costantemente sorvegliata dalla polizia. 

Basilica di Santo Stefano o Complesso delle Sette Chiese

Nata sulle ceneri di un tempio pagano, questa chiesa vide negli anni ristrutturazioni e ampliamenti, un susseguirsi di stili diversi, dal romanico al gotico, che la rendono un esempio unico nel suo genere. Delle sette chiese originali, ora ne rimangono 4, una sorta di matrioska che, con una sola entrata, vi farà viaggiare in diverse epoche.

Basilica di San Petronio
Basilica di San Petronio
Cappella dei Re Magi
Cappella dei Re Magi

Il Teatro Anatomico

Risalente al XVII secolo, il Teatro Anatomico è l’antica sede delle lezioni di anatomia presso la facoltà di Medicina dell’Università. La facoltà oggi si è spostata, ma il Teatro si trova tutt’oggi all’interno del Palazzo dell’Archiginnasio, sede della Biblioteca  Comunale. La forma della stanza ad anfiteatro, le scalinate e le pareti completamente rivestite in legno e il tavolo al centro fanno ricordare le ambientazioni tipiche delle lezioni di anatomia dei secoli scorsi.

Il Portico di San Luca

In cima al Colle della Guardia si trova il Santuario della Madonna di San Luca, meta di pellegrinaggio sin dal XII secolo. All’interno di questo santuario è difatti conservata un’icona bizantina raffigurante la Madonna col bambino, portata a Bologna da un pellegrino che la ricevette a sua volta a Costantinopoli con le specifiche istruzioni di portarla sul Monte della Guarda.
Il Santuario divenne presto meta di pellegrinaggio e il sentiero che vi conduceva era talmente battuto che nel 1674 ebbe inizio la costruzione del portico di San Luca, che con i suoi 3796 metri è ad oggi il più lungo al mondo, per la protezione dei pellegrini.
Ancora oggi ogni anno un corteo parte dal Santuario portando la famosa icona fino alla Cattedrale di San Pietro, dove si terrà una settimana di celebrazioni, per poi far ritorno al Colle.

Cosa mangiare (e dove) a Bologna

Per una colazione golosa: Café Pasticceria Gamberini

Il Café Pasticceria Gamberini in via Ugo Bassi è uno storico locale in affari dal 1907 dove ogni torta e bigné è uno spettacolo per gli occhi. 

Per un aperitivo: La Prosciutteria

Nonostante si tratti di un locale fiorentino, La Prosciutteria è il locale perfetto per godersi un aperitivo (o addirittura un pranzo o una cena). Rustico e accogliente, “Tutti sono i benvenuti, dal notaio altolocato allo studente squattrinato”, recita sul sito il Libero Stato de La Prosciutteria. Sedetevi su uno dei tavolini all’interno del locale o affacciatevi su Via Rizzoli e ordinate uno dei panieri completi di salumi e formaggi accompagnati da un bicchiere di vino. 

La Prosciutteria
La Prosciutteria

Per una cena tipica: Osteria dell'Orsa e Trattoria Da Me

Quali sono i piatti tipici bolognesi? Sicuramente il primo che viene in mente sono le tagliatelle al ragù. Ne ho mangiato di buonissime all’Osteria dell’Orsa, un locale dall'atmosfera vivace e informale frequentatissimo dagli studenti in pieno centro storico. Preparatevi a mettervi in fila ed ad aspettare per trovare un posto in quanto non si accettano prenotazioni. Tra i piatti troverete lasagne, tortellini, cotolette, tigelle, affettati e tutti i piatti tipici più autentici della cucina bolognese, il tutto condito da un’atmosfera accogliente e casalinga.

Per una cena altrettanto tipica, in una via un po’ discosta dal pieno centro, ma perfettamente raggiungibile a piedi, troverete la Trattoria Da Me, un locale a conduzione famigliare dal 1933 che nel 2018 ha vinto il titolo di migliore osteria bolognese nel programma “Quattro Ristoranti” di Alessandro Borghese. Qui ho assaggiato per la prima volta la cotoletta alla bolognese: ovvero carne di vitello fritta e ricoperta da un’abbondante dose di prosciutto e formaggio reggiano. 

Per una cena di pesce: Osteria Bartolini

Dopo le sedi di Milano Marittima e Cesenatico, l’Osteria Bartolini ha deciso di portare la “cucina da peschereccio” a Bologna. Questo ristorante in pieno centro incanta già dall’esterno: d’estate, difatti, è possibile cenare in giardino all’ombra di un grande platano che di sera si accende di mille luci. L’interno è altrettanto accogliente e il cibo è davvero buonissimo, elencato tra i Bib Gourmand della Guida Michelin (ovvero i ristoranti con il miglior rapporto qualità-prezzo) dal 2017.
La maggior parte del pesce proviene direttamente dal mercato ittico di Cesenatico. Noi abbiamo mangiato le poverazze alla marinara, ovvero le vongole dell’Adriatico, e un fritto di pesce davvero eccezionale.

Fritto di pesce dell'Osteria Bartolini
Fritto di pesce dell'Osteria Bartolini
Osteria Bartolini
Osteria Bartolini

Per della pasta fresca buonissima: Sfoglia Rina

Sfoglia Rina è un locale a conduzione famigliare specializzato nella vendita di pasta fresca. Preparatevi a fare un po’ di fila in quanto non è possibile prenotare e a farvi una bella dose di carboidrati.
I piatti sono scritti su una lavagna e spaziano dalle ricette della tradizione, quali i tortellini in brodo e le tagliatelle al ragù a proposte regionali che reinterpretano la tradizione, come i passatelli con pesto di rucola e pomodorini confit o tortelloni ripieni. Ce n’è per tutti i gusti!

Passatelli con pesto di rucola e pomodorini confit da Sfoglia Rina
Passatelli con pesto di rucola e pomodorini confit da Sfoglia Rina
Tortelloni burro e salvia da Sfoglia Rina
Tortelloni burro e salvia da Sfoglia Rina

Per il cibo degli Dei, la piadeina: La Tua Piadina

Dopo un’attenta ricerca sul web su quale fosse la miglior piadina di Bologna, decido di recarmi da “La Tua piadina”, un locale minuscolo a pochi passi dalla Basilica di Santo Stefano. Non so se sia la migliore piadina di Bologna, ma di sicuro è una festa per il palato, l’impasto e gli ingredienti sono ottimi e lo stomaco vi ringrazierà. Potrete scegliere se ordinare la piadina riminese più larga e sottile o quella di Bertinoro, la tradizionale piada spessa che si trova nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna, o il crescione, per non parlare della scelta del ripieno, tra proposte stagionali, tradizionali e vegetariane. Prendete le piade d’asporto e andate a mangiarle seduti sotto i portici davanti alla Basilica, godendovi il sapore delizioso della piadina e la vista di uno scorcio bellissimo sulla città.

Momento goliardico: se non conoscete la citazione presente nel titolo di quest'ultima sezione, vi invito a dare un'occhiata a questo simpatico video del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo (minuto 5.30 circa): https://www.youtube.com/watch?v=mg1nNUu1Xbo 

Sembrerebbe che sia il momento di tornare a casa, con lo stomaco pieno di cibo delizioso, i piedi stanchi, gli occhi felici. Non è un caso se Bologna è una città tanto amata, si fa fatica a non essere ammaliati dalla vita e dall’energia che sprigiona, dalla forza che sembra animare lo spirito e donare linfa vitale. È un luogo che invita al ritorno, di cui non sembra mai avere abbastanza, dove si organizzano mostre, eventi, dove nuovi locali aprono ogni settimana e ristoranti storici invitano a provare le prelibatezze della tradizione. Quindi, che dire, a presto Bologna.


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Elisabetta Marini

SMM and Content Creator, part-time mermaid, hopeless writer
Lover of whales, anatomical hearts and Sylvia Plath
Based in Italy

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