Cosa vedere a Yerevan, tra mercati, musei, arte e retaggi del passato sovietico

14 maggio 2023

Pensieri sparsi su Yerevan: i viali alberati, le gradinate monumentali della Cascade, la vista sull’Ararat quando il cielo è terso. Il sapore zuccherino del soujuk e quello acre del succo di melograno. I gioielli in argento e le bambole del Vernissage, la frutta in cassetta appoggiata su vecchie Lada impolverate. L’architettura sovietica e i vicoli del Kond, i graffiti, i locali all’aperto, le babushki che vendono pesce e verdure per strada. 

Il cuore di un Paese ferito che batte forte in ogni pietra color rosa, foglia, granello polvere e sorriso. In ogni goccia di pioggia che bagna il suolo di un Paese tanto antico quanto dimenticato.

Cosa fare e vedere a Yerevan

Salire sulla Cascade

Questa maestosa gradinata in pietra è uno dei simboli della città. Bellissima e imponente, di un colore rosa antico, come il resto della città.

Se la scalinata vi spaventa, non temete, è possibile entrare all’interno del Centro per le Arti Cafesjian e utilizzare le scale mobili. Originariamente concepita negli anni ’20 da Aleksandr Tamanyan, l’architetto sovietico che si occupò nei rimodernare e ripianificare l’intera città, la Cascade vedrà la luce solo negli anni ’80 per poi essere completata grazie al finanziamento di un magnate statunitense di origine armena, Cafesjian, da cui prende il nome il centro.

Dalla cima della Cascade è possibile ammirare la città stagliarsi ai propri piedi e, nei giorni in cui il cielo è limpido, la cima dell’Ararat, il monte sacro per gli armeni, ad oggi appartenente al territorio della Turchia.

Il giardino ai piedi della scalinata è un posto perfetto dove passeggiare tra le statue di Botero, fontane e sculture o riposarsi su una panchina guardando scorrere la vita della città.

Sconsiglio spassionato: se siete a caccia di souvenir, date un’occhiata al negozio all’interno del Centro per le Arti Cafesjian, rimarrete a bocca aperta dagli splendidi oggetti esposti.

Cascade
Cascade
Succo di melograno
Succo di melograno

Passeggiare tra i viali del centro

La cosa che più mi ha stupito di Yerevan è la quantità di parchi e aree verdi in cui passeggiare e rilassarsi, viali alberati e negozi a ogni angolo. Ristoranti, locali, babushki che vendono pesce e verdure per strada, architettura sovietica, case diroccate, casermoni grigi che nulla tolgono al fascino di una città “nuova” con alle spalle una storia molto più lunga. 

Se avete solo un giorno di tempo, partite dalla Cascade, proseguite verso il Teatro dell’Opera e prendete la Northern Avenue fino a Piazza della Repubblica che riconoscerete dalla dimensione, la magnificenza, dal colore rosa e dal taglio tipicamente sovietico e monumentale degli edifici che la circondano. Da qui proseguirei verso la Moschea Blu e il Kond, l’unico quartiere sopravvissuto alla ricostruzione della città, e da qui fino alla Cascade è tutto un intersecarsi di viali e strade dove passeggiare senza meta se non la ricerca di un buon ristorante dove gustare l’eccellente cucina armena.

Yerevan
Yerevan
Kond, Yerevan
Kond, Yerevan

Ammirare i graffiti del Kond

Il Kond è l’unico quartiere di Yerevan a non essere stato distrutto durante la ricostruzione della città in epoca sovietica per mano di Tamanyan e mantiene ancora qualche traccia dell’antica capitale.

Tra case diroccate, graffiti, bambini che giocano a pallone e che cercheranno di convincervi a comprare del succo di melograno o un tè, passeggiare tra queste vie strette e in pendenza vi darà l’idea di essere in una città diversa, più antica, meno ordinata, un’altra pagina da scoprire di Yerevan.

Kond, Yerevan
Kond, Yerevan
Kond, Yerevan
Kond, Yerevan

Visitare il Monumento e il Museo del Genocidio Armeno

Appena fuori città e facilmente raggiungibile tramite taxi o marshrutka, il Monumento e Museo del Genocidio Armeno è uno di quei luoghi a cui è necessario fare visita se si è in Armenia.

Di questo luogo della memoria, di questo periodo buio della storia armena ho deciso di parlare in un articolo dedicato.

Fare una tappa alla Moschea Blu

Le splendide maioliche azzurre che ne compongono la facciata rendono la Mosche Blu un incanto per gli occhi e ci portano con la mente all’Antica Persia. Chiusa come le altre 8 moschee della città durante il periodo sovietico, viene ricostruita negli anni ’90 grazie ai fondi iraniani ed è oggi l’unica moschea in funzione a Yerevan.

È possibile entrare seguendo le dovute regole: capo coperto per le donne, senza scarpe e con vestiti che coprano il corpo.

Non mancate di entrare nel negozio all’interno del cortile dove si trovano splendidi oggetti di artigianato iraniano.

Esplorare la Yerevan Sovietica

Così come a Tbilisi, anche a Yerevan ho deciso di alloggiare presso l’Envoy Hostel e ho preso parte a due dei loro tour: Essential Armenia e Soviet Yerevan.

Il secondo tour è tanto interessante quanto unico nel suo genere e il suo fondatore, Edgar, incarna tutta la passione verso il mondo sovietico che solo un nonno bolscevico avrebbe potuto trasmettergli. Sto parlando di un Soviet Tour attraverso cui esplorare un lato insolito della città. Non ne voglio svelare i dettagli, perché vale la pena prendervi parte. Accenno solo a qualche highlight come il viaggio in metro con tanto di assaggio del “tipico rancio sovietico” e la stazione dei treni di Yerevan quasi deserta. Non ci sono molti treni che partono da qui, se non quelli che portano a Tbilisi o a Gyumri, la seconda città più grande del Paese. Se passerete di qui, soffermatevi a guardare la statua di Sasuntsi Davit, mitico pero nazionale. Vista da dietro noterete che la coda del cavallo richiama dei pantaloni alla turca.

Dopo un salto in un mercato cittadino fuori dal centro e quindi decisamente autentico e per nulla turistico, abbiamo fatto visita ad un complesso di appartamenti che da fuori parrebbero dei tipici blocchi di grigia architettura sovietica, ma che celano un segreto: la conformazione di questi blocchi di appartamenti avrebbe dovuto formare le lettere CCCP visibili dallo spazio. Ad oggi sono le prime due lettere e metà della P sono visibili.

Il tour si conclude con una visita alla Children’s Railway, una stazione dei treni con annessa ferrovia funzionante dedicata ai bambini. Costruita sempre in epoca sovietica, questa costruzione sembra più un castello delle fate che una stazione e si trova a poca distanza dal centro città.

Bangladesh Market, Yerevan
Bangladesh Market, Yerevan
Bangladesh Market, Yerevan
Bangladesh Market, Yerevan

Visitare il Museo Sergei Parajanov

Uno dei posti più unici e strabilianti che ho visitato a Yerevan è stato il Museo Sergei Parajanov, una casa-museo dedicata a quest’artista e regista d’avanguardia nato a Tbilisi, ma di origine armena, un uomo dal faccione rubicondo, la lunga barba, gli occhi gentili, le cui opere d’arte sono a dir poco assurde ed eccentriche.

La storia di Parajanov è travagliata: nel 1948 venne imprigionato per omosessualità (accusa che molti amici ritenevano falsa) per poi essere rilasciato e condannato nuovamente nel 1973 (questa volta per stupro e produzione di materiale pornografico) e costretto ai lavori forzati in Siberia.

Venne rilasciata a seguito dell’eco internazionale che ebbe la sua storia, risvegliando l’interesse di registi di fama internazionale come Jean-Luc Godard, Federico Fellini e Andrei Tarkovsky.

Il museo Sergei Parajanov si sviluppa su due piani e comprende foto, alcuni oggetti di vita quotidiana appartenuti al regista, spezzoni dei suoi film più celebri e dei collage a dir poco pirotecnici, creati utilizzando conchiglie, bambole, porcellana, vetro, perle, pietre, il tutto a creare forme al limite dell’assurdo. Un luogo tanto sorprendente quanto affascinante che ci aiuta a dipingere la vita e il carattere di un personaggio tanto importante per la storia e cultura armena.

Comprare souvenir al Vernissage

Questo mercato all’aperto è il posto perfetto dove fare incetta di souvenir e chincaglieria varia, tra oggetti artigianali in legno, ceramiche, bambole, gioielli in argento, quadri e qualche pezzo di antiquariato.

Ricordatevi di trattare sul prezzo (in genere si scende fino a tre quarti del prezzo originario).

Assaggiare il soujukh e contrattare al GUM market

Tra zampe di gallina, verdure sottaceto, fragole dai colori sgargianti, succo di melagrana, spezie e frutta secca, c’è una cosa che è obbligatorio comprare in un mercato armeno: il soujuk.

Il soujuk è un dolce a forma di insaccato a base di noci immerse in una spessa melassa di frutta: dalla melagrana all’uva, dalla ciliegia all’albicocca (si dice che le albicocche armene siano le più buone al mondo). Il soujuk viene quindi infilato su un lungo fili e asciugato al sole, un perfetto snack da viaggio!

Il soujuk è l’equivalente armeno della churchkhela georgiana: a voi decretare il dolce più buono!

GUM Market
GUM Market
Vernissage
Vernissage

Leave a comment

Comments powered by CComment

Elisabetta Marini

SMM and Content Creator, part-time mermaid, hopeless writer
Lover of whales, anatomical hearts and Sylvia Plath
Based in Italy

Subscribe to the Newsletter


FOLLOW MY JOURNEY

©2021-2023 olodramma.com