Due giorni a Madrid: di ciambelle e calamares, illustrazioni e palazzi di cristallo, infinite passeggiate e nuovi e vecchi ricordi
12 febbraio 2022
Madrid mi ha guarita. Questa città spagnola mi ha insegnato che ci può essere leggerezza nella vita, che camminare invisibile con le cuffie nelle orecchie per una grande città, calpestando un asfalto intiepidito dal sole è liberatorio come urlare la propria insofferenza dalla cima di una montagna.
Ho trascorso 3 mesi a Madrid, masticando uno spagnolo imparato dalle serie tv, trascorrendo il tempo nelle terrazas a comer tapas, esplorando i quartieri meno turistici, incontrando scrittori e illustratori, scoprendo nuova musica e andando ai miei primi concerti. Mi sono lasciata condurre per mano da una delle amiche più care che la vita mi abbia offerto e non ho fatto altro che respirare a larghe boccate tutta la bellezza che aveva da insegnarmi e che porto tutt’ora con me.
Madrid è una città meravigliosa che mi ha dato tanto e in cui, dopo 8 anni, sono tornata e ho riconosciuto quelle piccole cose che me la rendevano casa e da cui non voglio più separarmi per troppo tempo.
Cosa vedere a Madrid, la mia città gemella
Plaza Mayor
Piazza principale della città, Plaza Mayor con i suoi portici che ospitano negozi di souvenir e bar storici, è uno splendido scorcio (sempre affollato) dove fermarsi ad ammirare le splendide facciate dei palazzi che la circondano.
Da Plaza Mayor, proseguendo per l’omonima Calle Mayor si passa davanti al meraviglioso Mercado de San Miguel (un po’ turistico e overpriced, ma dove vale la pena fare un salto e magari, perché no, ordinare una tapa o due) fino ad arrivare davanti alla Cattedrale dell’Almudena e al Palazzo Reale.
Cattedrale della Almudena
Ho sempre amato molto questa cattedrale subito adiacente al Palazzo Reale. Probabilmente per il tripudio di colore dei soffitti e per gli affreschi moderni e vibranti che ne decorano le volte.
L’entrata è gratuita, ma è possibile lasciare un’offerta all’ingresso.
Questo splendido edificio in stile barocco italiano di un candido bianco venne costruito nel 1734 per volere di Filippo V, primo re della dinastia del Borboni. La magnificenza che regala al vederlo dall’estero è equiparata allo sfarzo delle 2800 stanze che compongono il palazzo.
A questo link trovate informazioni sui prezzi per visitare il Palazzo Reale e le date e gli orari in cui è possibile visitarlo gratuitamente.
Per tornare verso Plaza Mayor, passate per la deliziosa Plaza de Oriente dove si trova il Teatro Reale e prendete Calle del Arenal. Per una pausa a base di chocolate con churros (bastoncini di frittella fritti da intingere nella cioccolata), la colazione/merenda più famosa di Spagna, non c’è miglior posto dove mettersi in coda della Chocolatería San Ginés, in attività dal 1894.
La Latina, Lavapiés e le tapas
Questi due quartieri sono il regno incontrastato dei bar e dei locali di tapas. Percorrete Calle de la Cava Baja alla ricerca di un locale dove ordinare una tapa dopo l’altra e godetevi l’atmosfera vivace delle strade piene di gente e della movida madrineña.
Non perdetevi il Mercado de la Cebada, il mercato coperto a La Latina, molto meno fancy del Mercado de San Miguel, dove tra negozi di arte (tra tutti consiglio La Pecera dove troverete delle stampe meravigliose) e locali che servono tapas e jamón, troverete anche le tipiche bancarelle del mercato ortofrutticolo.
Consiglio una tappa (e una tapa, anzi, una bella ración) di huevos roto con jamón, ovvero uova strapazzate con patate e prosciutto da Almendro 13, una taberna rinomata e senza fronzoli che vi resterà nel cuore.
Altro locale dove ho mangiato tapas molto buone è Lamiak, sempre in Calle de la Cava Baja.
Se visitate Madrid durante il weekend, non perdetevi El rastro, lo storico mercato delle pulci della città che si tiene la domenica mattina. Rastro significa “macchia” e anticamente, infatti, questo era il mercato dove si vendeva la carne, tanto che la via che lo attraversa si chiama Calle de los Curtadores o Vicolo dei Conciatori. Oggi l’unica carne che troverete è quella all’interno dei bocadillos serviti nei bar attorno alle innumerevoli bancarelle di vestiti vintage, artigianato, antiquariato, libri, dischi, oggetti d’arte e chi più ne ha più ne metta.
Gran Via e Puerta del Sol
La Plaza de la Puerta del Sol è un’altra delle piazze più rinomate della città. La scultura dell’orso che strofina il naso contro un corbezzolo (il madroño) è il simbolo della città.
Da Puerta del Sol, prendendo una delle vie che si dirigono verso Nord, sbucherete sulla Gran Via, una lunghissima strada costeggiata da splendidi palazzi (alcuni diventati dei veri simboli della città, come il Carrión, l’Edificio Metrópolis, l’Edificio Telefónica e l’Edificio Grassy), negozi, teatri, cinema, ristoranti.
Barrio de las Letras
Se dalla Puerta del Sol ci spostiamo verso Sud, invece, ci troveremo nel Barrio de las Letras, un quartiere di origine medievale conosciuto con questo nome per aver ospitato in passato alcuni dei più grandi nomi della letteratura spagnola come Miguel de Cervantes e Lope de Vega. Plaza Santa Ana è il centro nevralgico del quartiere con i suoi bar e ristoranti.
Il museo più importante di Spagna merita una visita, anche solo per ammirare le opere di Goya e Velázquez (uno dei dipinti più famosi qui ospitati è Las Meninas) e il meraviglioso tripudio di originalità e caos di El Jardín de las Delicias di Jheronimus Bosch.
A questo link trovate informazioni sui prezzi per visitare il Museo e le date e gli orari in cui è possibile visitarlo gratuitamente.
In questo museo si trova una delle opere più importanti della storia dell’arte: Guernica di Picasso. Ma non solo, questo centro è il più importante museo di arte contemporanea di Madrid e ospita opere di artisti del calibro di Miró e Dalí.
A questo link trovate informazioni sui prezzi per visitare il Museo e le date e gli orari in cui è possibile visitarlo gratuitamente.
Questo museo incentrato soprattutto sull’arte europea è, devo ammettere, il mio preferito. Ho amato le opere di Goya al Prado e il Guernica al Reina Sofia, ma il museo Thyssen-Bornemisza mi ha incantato come pochi, forse grazie alla collezione di opere impressioniste per cui ho un debole.
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Parque del Buen Retiro
Questo splendido polmone verde nel centro di Madrid è il luogo ideale dove passare un pomeriggio di sole, passeggiando tra i viali alberati o noleggiando una barca a remi e godersi le tranquille acque del lago.
Non perdetevi il Palacio de Cristal, una splendida struttura in vetro e metallo che al tramonto si incendia di un colore rosso fuoco indimenticabile.
Per un pranzo in un posto bellissimo e decisamente instagrammabile a pochi passi dal Retiro, consiglio El Perro y la Galleta, mentre per una colazione o merenda al volo le ciambelle di Vegamazing sono a dir poco spaziali.
Malasaña e Chueca
Madrid conta più bar di qualsiasi città al mondo. Non per nulla Hemingway diceva “Nessuno va a dormire a Madrid finché non si è uccisa la notte”. E ve ne renderete conto soprattutto nei quartieri di Malasaña e Chueca, ricchi di bar e negozi.
Tra i tanti locali, ho provato la Bodega de la Ardosa, bar frequentatissimo al limite della sopportazione dove le tapas sono, però, davvero buonissime.
Per i negozi, invece, consiglio:
Altri negozi non in questa zona:
Proseguendo da Malasaña verso Plaza de España, si trova una chicca che, secondo me, vale la pena includere nel proprio itinerario: il Tempio di Debod, un vero e proprio tempio egizio donato dall’Egitto alla Spagna. Cercate di vederlo al tramonto quando la sua bellezza rende ancora di più.
Dove mangiare a Madrid: i posti che ho provato e quelli che mi sono stati consigliati
In attività dal 1894, questa cioccolateria vale l’attesa per gustare il loro celebre chocolate con churros (bastoncini di frittella fritti da intingere nella cioccolata).
Vegamazing
Le ciambelle di questo locale sono tanto belle quanto buone. Come dice il nome stesso, sono vegane e il gusto è qualcosa di semplicemente sublime.
Diventato celebre per essere apparso nel film di Pedro Almodóvar, Carne Tremula, il Museo del Jamón è un’istituzione per assaggiare il famoso prosciutto spagnolo. Potete sedervi a uno dei tavoli o ordinare un panino al volo alla barra (ovvero al bancone) ammirando le file di prosciutti che penzolano dal soffitto.
Bar Ideal
A pochi passi da Calle Mayor, si trovano dei locali che hanno fatto del bocadillo de calamares una tapa imprescindibile. Io sono stata al Bar Ideal, ma anche il bar adiancente La Campana mi dicono faccia dei calamari molto buoni. Non badate al bancone sudicio e alle urla dei camerieri, i calamari qui sono pazzeschi, morbidi e squisiti, ovviamente fatti al momento davanti ai vostri occhi (e il prezzo è ridicolo!).
Bar frequentatissimo a Malasaña, dagli interni in legno e il clima conviviale dove le tapas sono buonissime (il weekend può essere davvero troppo affollato).
Consiglio una tappa (e una tapa, anzi, una bella ración) di huevos roto con jamón, ovvero uova strapazzate con patate e prosciutto da Almendro 13, una taberna rinomata e senza fronzoli che vi resterà nel cuore.
Altro locale in Calle de la Cava Baja dove ho mangiato tapas molto buone ed economiche.
Per un pranzo in un posto bellissimo e decisamente instagrammabile a pochi passi dal Retiro, consiglio El perro y la galleta, ovvero "il cane e il biscotto", un locale raffinato dove il tema “cani e segugi” è preponderante. Qui ho preso solo un dolce (brownie cheesecake con gelato al biscotto), ma se il resto del menu è buono anche solo la metà di quel dolce celestiale, allora vale sicuramente la sosta (e la spesa).
Nonostante questa celebre catena di cervecerías, ovvero birrerie, spagnola che sforna piccoli panini al costo di 1 euro sia sbarcata anche in Italia, si tratta di una pur sempre valida alternativa per pranzare con qualcosa di gustoso e a poco prezzo.
Altri posti dove mangiare a Madrid che mi sono stati consigliati
Spero che questo articolo possa essere utile a chiunque stia programmando un viaggio a Madrid, una città che ho amato moltissimo e che fa parte di me e che spero incanterà anche voi.
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