La malinconia dell’Est, le scale a chiocciola nei cortili delle case di Tbilisi, le chiese e i monasteri ortodossi, le candele sottili. Il khachapuri e il vino georgiano, il barbecue armeno e il succo di melograno. Il fascino decadente di una storia secolare ai margini dell’Europa e al centro di scorribande e migrazioni.