31 gennaio 2022
Riassumere un anno così pieno non è facile. E perché dovrei? Il primo gennaio è una convenzione. Eppure come quelle convenzioni che diventano tradizioni, mi piace guardare all’anno passato e convincermi di averlo vissuto come avrei voluto.
E quest’anno posso dire, ancor più degli anni precedenti, che sono grata. Sono grata a questo 2022 che mi ha donato una nuova vita lavorativa, una quotidianità che mi rappresenta, tantissimi viaggi e libri che ogni giorno mi aiutano a crescere, a guardare al mondo con occhi nuovi e curiosi.
Ogni anno che passa io invecchio, eppure mai come quest’anno ho riscoperto la bellezza di guardare il mondo con gli occhi di una bambina che si appresta a esplorarlo per la prima volta.
Nel 2022 ho trascorso la Pasqua da sola a Cracovia, ho mangiato la pizza a Napoli, ho preso il COVID e sono guarita giusto in tempo per partire per un viaggio pazzesco in Bulgaria. Ho visto le capitali Baltiche e fatto il bagno nel Mar Nero e nel Mar Baltico (ammetto che nel Mar Baltico ho solo inzuppato i piedi). Ho fatto il bagno tra i pescetti della Dalmazia, rivisto il verde dell’Irlanda e noleggiato per la prima volta una macchina da sola in Romania, guidando tra i paesaggi innevati della Bucovina a caccia dei suoi monasteri dipinti. Ho comprato una mucca di ceramica a Varsavia, collezionando l’ennesimo ricordo che forse arriverà fino a eventuali futuri nipoti. E infine ho trascorso il mio trentesimo compleanno in Israele, un Paese che ho la fortuna di poter chiamare casa.
Dopo tanti anni passati ad avere paura e a rifiutare una vita che desideravo diversa, sento, finalmente, di vivere un vita che mi appartenere.
Ed è quello che auguro a chiunque mi stia leggendo: vi auguro di vivere una vita che vi appartenga, di sentirla vostra davvero e di viverla con tutto l’amore che meritiamo.
SMM and Content Creator, part-time mermaid, hopeless writer
Lover of whales, anatomical hearts and Sylvia Plath
Based in Italy
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