Il mio Itinerario di due settimane in Spagna, da Madrid all’Andalusia
1 marzo 2023
Ricordi dei miei 14 giorni in Spagna: tornare a Madrid dopo 8 anni, il tramonto al Parque del Retiro, le tapas e la cerveza, macinare chilometri senza sentire la stanchezza. La bellezza sfolgorante della Mezquita e dell’Alhambra, l’atmosfera arabeggiante delle città andaluse. Passeggiare in riva al mare in mezze maniche a febbraio, il porto di Málaga, urlare gli ordini al barcone di un bar troppo affollato. Il chocolate con churros, il battito di tacchi del flamenco, le illustrazioni, comprare un ventaglio rosso.
Il mio Itinerario di due settimane in Spagna
Giorno 1: Arrivo a Madrid
Arrivo a Madrid, giusto il tempo di trovare l’entrata della metro e vengo travolta dai ricordi di tutti i viaggi fatti in quei vagoni, esplorando ogni centimetro della città, tra arte e mercatini, mostre e concerti.
Madrid mi ha guarita. Questa città spagnola mi ha insegnato che ci può essere leggerezza nella vita, che camminare invisibile con le cuffie nelle orecchie per una grande città, calpestando un asfalto intiepidito dal sole è liberatorio come urlare la propria insofferenza dalla cima di una montagna.
Ho trascorso 3 mesi a Madrid, masticando uno spagnolo imparato dalle serie tv, trascorrendo il tempo nelle terrazas a comer tapas, esplorando i quartieri meno turistici, incontrando scrittori e illustratori, scoprendo nuova musica e andando ai miei primi concerti. Mi sono lasciata condurre per mano da una delle amiche più care che la vita mi abbia offerto e non ho fatto altro che respirare a larghe boccate tutta la bellezza che aveva da insegnarmi e che porto tutt’ora con me.Madrid è una città meravigliosa che mi ha dato tanto e in cui, dopo 8 anni, sono tornata e ho riconosciuto quelle piccole cose che me la rendevano casa e da cui non voglio più separarmi per troppo tempo.
Giorno 2: Madrid
Giorno 3: Gita in giornata ad Ávila e Segovia
Ávila e Segovia, così come Toledo, sono cittadine appena fuori Madrid ideali per una gita in giornata. Nel 2014 avevo visto Toledo e, sebbene desiderassi tornarci, ho optato per vedere Ávila e Segovia che sono facilmente visitabili in giornata se si dispone di un mezzo. Io mi sono affidata a un tour organizzato trovato su GetYourGuide.
Ávila è conosciuta per le sue mura medievali e come patria spirituale del culto di Santa Teresa, mentre Segovia per l’acquedotto romano e l’alcázar, il castello.
Giorno 4: Madrid e partenza per Córdoba
Giorno 5: Córdoba e partenza per Siviglia
Nella mia mente Córdoba è azul y amarillo, una cittadina dalle case bianche con punte di blu e giallo e un centro storico delizioso, dove perdersi tra i vicoli stretti alla ricerca di scorci nascosti, meravigliandosi delle porte aperte su patios di lussureggiante bellezza. Il bianco accecante delle case, le immagini sacre dai colori sgargianti, il giallo e il blu, i colori predominanti, ma anche l’arancio dei frutti e il verde delle piante, l’azzurro di un cielo di gennaio che sembra anticipare la primavera.
Situata sulla riva del Guadalquivir e ai piedi della Sierra Morena, Córdoba è un’affascinante cittadina conosciuta soprattutto per la Mezquita, una moschea medievale che ospita al suo interno una cattedrale cristiana, una delle opere architettoniche islamiche più grandiose al mondo. Córdoba fu, infatti, la capitale della Al-Andalus (la Spagna Islamica) durante l'epoca d'oro dei Califfati, dall’VIII al XIII secolo.
Ho trascorso solo un giorno a Córdoba (compresa una notte) e devo dire che, sebbene un giorno sia sufficiente per vedere la città e visitare la Mezquita, questa antica capitale che rivaleggiava con Costantinopoli in quanto a bellezza e cultura, merita sicuramente una sosta di un paio di giorni.
Giorno 6 e 7: Siviglia
Cuore pulsante dell’Andalusia, Siviglia è la città perfetta dove trascorrere due o tre giorni per respirare tutta la vivacità del Sud della Spagna. Patria incontrastata del flamenco, con la sua eccitante vita notturna, i tapas bar sempre affollati e le meraviglie architettoniche che spaziano dal gotico al mudéjar, Siviglia non rischia di annoiare chiunque si avventuri per le stradine acciottolate di Santa Cruz o le terrazzas di Triana, alla ricerca di una ceramica che replichi i motivi degli azulejos o una cerveza al tramonto.
Giorno 8: Partenza per Granada
Giorno 9: Granada
Cosa vedere in un giorno in questa splendida città andalusa ai piedi della Sierra Nevada? Granada è conosciuta principalmente per l’Alhambra, uno degli edifici più spettacolari della Spagna, ma anche la città stessa, ultima roccaforte araba della penisola iberica, regala una sorprendente vitalità animata dai negozi che si affacciano su vicoli che profumano di tè e spezie, splendide chiese e palazzi, giardini nascosti nei cortili delle case, tapas bar e molto altro.
Giorno 10: Partenza per Málaga
Giorno 11 e 12: Málaga
Ultima tappa del mio viaggio in Spagna.
Dopo aver riscoperto Madrid, la mia città gemella, e aver esplorato le vie di Córdoba, Siviglia e Granada, sono giunta a Málaga, città di mare, dalla vivacità traboccante come le terrazas dei tapas bar che affollano le piazze e la vita notturna che rivaleggia con quella della capitale.Di Málaga ho visitato poco, ma ho vissuto molto. Ho deciso di dar retta alle mie amiche che qui vi hanno trascorso 3 mesi durante l’università e ho quindi tralasciato le visite ai musei (chi mi conosce sa che non sono un animale da museo), preferendo trascorrere i pomeriggi esplorando il quartiere della street art, Soho, curiosando tra i negozi del porto e leggendo in riva al mare.
Giorno 13: Gita in giornata al Castillo de Colomares e i Pueblos Blancos
Ho noleggiato un auto presso la sede di Europcar situata nella stazione dei treni di Málaga e ho dato inizio al mio road tour di questo pezzetto di Andalusia: 300 km che mi hanno portata a vedere un monumento fantasmagorico e paesini bianchi incastonati in un territorio brullo e affascinante.
Situato nel comune di Benalmádena, in provincia di Málaga, il Castello di Colomares è un monumento dedicato a Cristoforo Colombo. Costruita a cavallo tra il 1987 e il 1994, questa struttura dalle forme stravaganti ricordano un castello delle sirene, tra torri e fontane, prue di navi che sembrano voler prendere il volo verso il mare all’orizzonte e un’atmosfera che sembra uscita da un libro di fiabe.
Dominata da un castello arabo, con le sue casette candide, i panni stesi ad asciugare al sole e la sonnolenza di una tipica domenica di paese, Olvera è il primo pueblo blanco in cui mi sono fermata. I pueblos blancos sono quei paesini dell'Andalusia caratterizzati dalle tipiche case bianche.
Dopo delle polpette di rabo de toro deliziose gustate sotto un sole di febbraio più cocente di quanto ci si aspetti, mi sono rimessa in marcia alla volta di Setenil de las Bodegas, un paesino tutti’altro che sonnolento. Setenil è un altro pueblo blanco che, anziché essere stato costruito in posizione rialzata rispetto al territorio circostante, è stato costruito tra le rocce che sporgono minacciose sui bar e negozi affollati di questa domenica pomeriggio di festa.
Ultima tappa della giornata: Ronda è il pueblo blanco più grande dell’Andalusia, conosciuto in particolare per il ponte a strapiombo sul torrente Guadalevín.
Giorno 14: Rientro in Italia
La Spagna si rivela ancora una volta il mio Paese del cuore, dove mi sento a casa e in cui desidero tornare ad ogni occasione. Dopo Madrid, Barcellona, Valencia e la meravigliosa Andalusia con gioielli come Córdoba, Granada, Siviglia e Málaga, non vedo l’ora di esplorare il nord, le Asturie e la Galizia, o tornare in Andalusia ed esplorare i pueblos blancos che non ho fatto in tempo a raggiungere, e spingermi fino a Cadice e Gibilterra.
Nel frattempo, hasta pronto, preciosa.
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