Il mio itinerario in Armenia: una settimana tra Yerevan e dintorni

31 maggio 2023

Il mio viaggio in Armenia è stato un puro frutto del caso e mi piace pensare si sia trattato proprio di destino. Ero partita con un volo andata e ritorno per Tbilisi, la capitale della vicina Georgia, una meta che sognavo da anni, e ho finito per dirottare una parte del viaggio in Armenia, una terra che mi incuriosiva, ma che non pensavo sarebbe riuscita ad affascinarmi così tanto.

Mi sono fermata in Armenia una settimana, ma ne ho vista solo una parte, dovendo per forza di cose rinunciare alla zona del sud est dove le tensioni tra Armenia e Azerbaijan si fanno sentire da anni, ma sono aumentate drasticamente negli ultimi mesi.

Ho tralasciato una tappa a Gyumri, la seconda città più grande del Paese, sapendo già dopo pochi giorni che con l’Armenia non sarebbe stato un addio, semmai un “a presto” con tanto di occhi lucidi e sospiri nostalgici.

Ho voluto prendermi i miei tempi, passeggiando senza fretta tra i viali alberati di Yerevan, assaporando lo squisito barbecue armeno, tra un tappa dall’estetista e shopping nei mercati e negozi di artigianato. Ho preso parte a dei tour organizzati dalle guide bravissime di Envoy Hostel (dove ho alloggiato) che mi hanno aiutato a capire meglio la storia travagliata dell’Armenia, ma anche il suo presente, la vita di tutti i giorni, il desiderio di crescere, di essere vista, riconosciuta, per tutte le sue tragiche traversie e la sua bellezza dirompente e malinconica.

Con l’Armenia è stato amore e spero di riuscire a trasmettere tutto ciò che questa terra mi ha donato in così poco tempo attraverso parole che non le renderanno mai piena giustizia.

Buon viaggio / Բարի ճանապարհ (Bari chanaparh)

On the road da Tbilisi a Yerevan

Tbilisi e Yerevan sono ben collegate tramite marshrutky, i minibus molto popolari nel Caucaso e in tutta l’ex URSS, ma se volete approfittare del viaggio per fare delle tappe intermedie, consiglio senza remore il tour Enlinking Caucasus di Envoy Hostel. Questo ostello con due sedi a Tbilisi e Yerevan organizza dei tour che collegano le due capitali e fanno tappa nei siti più importanti del Nord dell’Armenia:  la chiesa di Akhtala, i monasteri UNESCO di Sanahin e Haghpat nella Gola del Debed con una tappa per un pranzo autentico a casa di una famiglia armena (il cibo è a dir poco delizioso e contribuirete ad un turismo etico e locale) e in un panificio molto popolare nel paesino di Aparan dove assaggerete il dolce tipico gata (di cosa si mangia in Armenia ne parlo nel dettaglio QUI) e potrete prendere altre prelibatezze per cena.

Ma entriamo nel dettaglio nel nostro itinerario.

Gli affreschi dell’antica chiesa di Akhtala

Questa chiesa costruita nella prima metà del XIII secolo è una delle poche chiese medievali in Armenia ad aver conservato la maggior parte degli affreschi originali.

I monasteri UNESCO di Sanahin e Haghpat nella Gola del Debed

Questi monasteri medievali sono una tappa obbligata per tutti i visitatori diretti alla Gola del Debed.

Sanahin significa letteralmente “più vecchio dell’altro” e fa riferimento al vicino Monastero di Haghpat.

Entrambi i monasteri sono molto suggestivi, prendetevi tempo per gironzolare tra le tombe antiche, le cappelle, le biblioteche e le stanze dove, se sarete fortunati, troverete qualche turista locale a testarne l’acustica straordinaria con canti di una bellezza e malinconia indicibile.

Chiesa di Akhtala
Chiesa di Akhtala
Monastero di Haghpat
Monastero di Haghpat

Yerevan, la città rosa

Di Yerevan ho parlato nel dettaglio in questo articolo.

Gita in giornata nei dintorni di Yerevan

Anche qui ho preso parte a un tour organizzato da Envoy Hostel. Se non volete noleggiare la macchina (e la guida in Caucaso è a dir poco sportiva) l’alternativa migliore per ottimizzare i tempi è quella di prendere parte a un tour. Personalmente non amo partecipare a tour con troppe persone, ma quelli organizzati da Envoy Hostel sono fatti benissimo e li consiglio caldamente.

Questo tour si chiama Essential Armenia e comprende la visita alla formazione rocciosa Symphony of Stones, al Monastero di Geghard patrimonio UNESCO, al tempio di Garni, pranzo a casa di una famiglia armena, visita al cimitero di Noratus e al monastero di Sevanavank sul lago Sevan.

Symphony of Stones

Questa formazione rocciosa si trova solo in 4 posti al mondo (Armenia, Irlanda, Scozia e Islanda) ed è una meraviglia che in pochi conoscono.

Queste colonne basaltiche che salgono per metri e metri fino al cielo e che hanno la forma di un organo scolpito dalle forze della natura danno il nome al complesso. Una meraviglia per gli occhi che non mi sarei mai stancata di ammirare.

Symphony of Stones
Symphony of Stones

Tempio di Garni

Il tempio di Garni è l’unico edificio greco-romano esistente in Armenia e nell'ex Unione Sovietica. Costruita nel I secolo d.C. in omaggio al dio del sole, questa struttura è il simbolo più noto dell'Armenia precristiana.

Accanto al tempio si trovano le rovine di una chiesa del VII secolo e delle terme romane.

Monastero di Geghard

Parzialmente scavato nella montagna adiacente, questo monastero prende il nome dalla lancia con cui venne trafitto il costato di Cristo ed è elencato come patrimonio mondiale dell’UNESCO. In questo monastero è possibile ammirare le khachkar, lapidi commemorative a forma di croce scolpite caratteristiche dell'arte armena cristiana medievale.

Monastero di Geghard
Monastero di Geghard
Monastero di Geghard
Monastero di Geghard

Cimitero di Noratus

Il paesino di Noratus è conosciuto per un’unica cosa: il suo cimitero.

Situato a poco più di un’ora di macchina da Yerevan, Noratus è un villaggio di poco meno di 7000 abitanti.

Avvicinandoci in macchina, tentiamo di scorgere il lago Sevan in lontananza, mentre le montagne all’orizzonte sono incappucciate di neve. Le case virano dal rosa al grigio al bianco, in una palette smorzata dall’atmosfera vagamente cupa di un giorno di pioggia.

Scendiamo dalla macchina e ci viene incontro una babushka che sta a guardia di un banco colmo di souvenir.

Ci avviamo verso il cimitero, la ragione della nostra visita e della presenza di turisti in questo villaggio.

Altre babushki compaiono come funghi: vecchiette ingobbite e vestite di strati e strati di maglie e ampie gonne per proteggersi dal vento. Mi parlano in russo e cercando i vendermi dei calzini di lana.

Passiamo oltre e camminiamo facendo attenzione a non inciampare sulle tombe più antiche che sporgono a tratti dal terreno. Il cimitero di Noratus contiene il maggior numero di khachkar al mondo. 

Queste lapidi commemorative a forma di croce scolpite sono caratteristiche dell'arte armena cristiana medievale e ogni khachkar è diversa da qualsiasi altra.

Tra tradizioni e indovinelli è possibile trascorrere ore davanti a queste lapidi, cercando di indovinare la storia del sepolto.

Su una tomba, ad esempio, vediamo cocci di bottiglie che sembrano i rimasugli di un festino macabro. Ma non è così: la tomba appartiene a un medico vissuto il secolo scorso. In procinto di morte, per tranquillizzare i pazienti e la gente del villaggio preoccupata per la sua dipartita, disse di far visita alla sua tomba con una bottiglia d’acqua, di lavarsi e romperla sulla lapide. In questo modo la persona malata sarebbe guarita e gli altri avrebbero trovato sollievo dalla preoccupazione. Questa tradizione dura fino ad oggi, basti pensare che le babushki puliscono la tomba ogni giorno. 

Le khachkar più antiche del cimitero di Noratus risalgono alla fine del X secolo e sono dal 2010 patrimonio UNESCO, un vero tesoro che gli armeni custodiscono con orgoglio e che ora sento anche un po’ mio.

Cimitero di Noratus
Cimitero di Noratus

Monastero di Sevanavank sul lago Sevan

Il lago Sevan è il più grande lago del Caucaso e uno dei più grandi laghi d’acqua dolce d’alta quota al mondo.

Non ci aspettiamo di vedere tanta gente al lago in questa fosca giornata primaverile, eppure il complesso monastico di Sevanavank è gremito di persone, così come i baretti e le bancarelle che lo circondano. 

La vista dalla cima del monastero sul lago è incantevole, non fatico a credere che questa fosse una delle mete predilette dal governo dell’URSS per istituire alcuni dei suoi sanatori, strutture adibite a vacanze per il popolo sovietico.

Il complesso monastico di Sevanavank venne inizialmente costruito su una piccola isola ma, dopo il prosciugamento artificiale del lago Sevan, iniziato nell'era di Stalin, il livello dell'acqua scese di circa 20 metri e l'isola si trasformò in una penisola. Sulla sponda meridionale è possibile vedere una strana struttura che sembra gettarsi in pasto a lago: si tratta di una pensione dell'Unione degli scrittori armeni.

Monastero di Sevanavank sul lago Sevan
Monastero di Sevanavank sul lago Sevan
Pensione dell'Unione degli scrittori armeni
Pensione dell'Unione degli scrittori armeni

Ed è con quest'immagine che interrompo questo racconto: monasteri incastonati in paesaggi di un verde abbagliante, costruzioni sovietiche abbandonate, vecchie Lada sul ciglio della strada, babushki che tentano di venderti souveir e calzini di lana, gatti che sonnecchiano al sole, pranzi luculiani a base di barbecue e lavash. 

A presto, Armenia.


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Elisabetta Marini

SMM and Content Creator, part-time mermaid, hopeless writer
Lover of whales, anatomical hearts and Sylvia Plath
Based in Italy

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